25.12.1999: partenza da Parma con la Toyota 4-Runner.
Imbarco a Genova per la traversata fino a Tunisi.
26.12.1999: sbarco a Tunisi alle 17.00 circa.
Successivo congiungimento ai suoi compagni di viaggio, per passare la notte
in un albergo a 300 km dalla città.
27.12.1999: percorso stradale dalla Tunisia alla costa settentrionale libica, fino a Misurata; pernottamento in un boschetto nei pressi della città.
28.12.1999: percorso stradale lungo il golfo della Sirte e inizio del percorso verso Sud.
29.12.1999: percorso stradale verso Sud, in zona desertica (deserto ciottoloso e roccioso alternato con qualche tratto di deserto sabbioso).
30.12.1999: superata l'oasi di Tazerbo.
Giunto nel pomeriggio a circa 100 km a sud-ovest di Tazerbo, in pieno deserto,
dopo aver già affrontato molte dune.
31.12.1999: giunto nella zona di prospezione, ove ha trascorso la notte di Capodanno.
3.1.2000: la sua posizione esatta è 21° 56' 32" N - 19° 49' 41" E.
Si trova alla frontiera con il Ciad, in un sito preistorico con molte incisioni e pitture rupestri rappresentanti figure umane, di cui una scoperta da lui stesso.
Ha finora percorso, da Parma, 4000 Km.
5.1.2000: effettuato un considerevole spostamento verso levante per risolvere un problema tecnico occorso ad uno dei fuoristrada del gruppo.
6.1.2000: raggiunto il confine con il Sudan; il gruppo dovrà permanere in quella posizione per altri tre giorni, in attesa dell'arrivo di un camion - dal Sudan stesso - che preleverà il fuoristrada in avaria.
10.1.2000: lasciato il confine con il Sudan; accampamento
a 6 km dal posto di frontiera, per trascorrervi la notte ed iniziare poi
il trasferimento verso ponente: ciò al fine di raggiungere Domenica
16 gennaio Wah el Kebir, dove è prevista la partenza della 12^ tappa
della Parigi-Dakar di quest'anno.
Infatti, il previsto percorso della Dakar 2000 (partita da Dakar
il 6 gennaio) si incrocia con quello della spedizione di Fulvio, attraversando
il Fezzan e il Deserto Libico con destinazione il Cairo (tappe segnate
in azzurro nella cartina).
11.1.2000: dopo poche ore di viaggio sulla pista sterrata
che stava percorrendo, il fuoristrada di Fulvio, sbilanciato da un avallamento
scarsamente visibile a causa della sabbia, ha cappottato, ribaltandosi
più volte. Nessun danno al conducente (salvo qualche graffio e lievi
contusioni), ma nulla da fare per il fuoristrada: la mitica Toyota 4-Runner
di Fulvio, dopo aver percorso per tre anni, in lungo ed in largo, lo sconfinato
territorio a sud delle due Sirti, dopo essere rientrata in Italia e poi
tornata nuovamente oltremare per vedervi l'alba del terzo millennio, potrà
infine riposare per l'eternità nell'ambiente che le è più
familiare, in uno sperduto posto del Deserto Libico.
Dopo aver trasbordato la parte del bagaglio da recuperare, Fulvio si è
imbarcato su uno degli altri fuoristrada superstiti (nei giorni precedenti,
diversi altri avevano subito degli incidenti, com'è logico attendersi
in quella difficile situazione ambientale). La spedizione ha quindi proseguito
come da programma.
Nello stesso giorno, la società organizzatrice della Dakar 2000
ha annullato le cinque tappe previste nel territorio nigeriano (per motivi
di sicurezza) ed ha organizzato un ponte aereo verso la Libia, al fine
di far ripartire la corsa con la nuova 11^ tappa, da Sebha a Wah el Kebir.
16.1.2000: dopo esser giunta a destinazione, la spedizione
di Fulvio ha ricevuto ogni possibile assistenza dal presidio militare libico
presente in loco. In particolare, è stato messo a disposizione di
Fulvio uno dei velivoli militari utilizzati come navetta per le esigenze
logistiche della Dakar 2000.
Tenuto conto di tale disponibilità e dell'opportunità di
non gravare ulteriormente sulle ridotte disponibilità dei fuoristrada
e delle relative scorte, Fulvio ha preferito interrompere con una settimana
di anticipo la propria partecipazione alla spedizione, ormai praticamente
conclusa (a meno del trasferimento di ritorno verso nord). Salutati gli
amici, si è imbarcato sul velivolo messogli a disposizione ed è
giunto in serata a Tripoli, ove egli si è trattenuto qualche giorno
- per il disbrigo di pratiche amministrative e per qualche visita di cortesia
- prima di rientrare in Italia.
Così si è conclusa la fascinosa spedizione nel deserto del Corsaro del Sahara, rimasto appiedato, nel finale, così come è rappresentato nella foto, dopo aver sacrificato la sua fida Toyota per amore della conoscenza e per il gusto dell'avventura.