Erodoto é il primo prosatore greco la cui opera sia giunta sino a noi ed il primo storico dell'Occidente. Nativo di Alicarnasso, colonia dorica della Caria, scelse come sua lingua il dialetto ionico. Di famiglia, se non nobile, certo molto nota ed influente, Erodoto nacque fra il 490 ed il 480 a.C., cioé fra l'epopea di Maratona e la vittoria di Salamina. Il padre si chiamava Lyxe (nome che risente molto di barbaro), la madre (che era di sangue greco), Drio. Alicarnasso era allora sotto il dominio di Artemisia, donna di coraggio virile e di animo aperto a tutto ció che fosse splendido e grande, vassalla del re di Persia, la cui fortuna aveva seguito e difeso sul mare di Grecia, segnalandosi per decisione ed audacia a Salamina.
All'ombra di questa ammirata amazzone si svolse la prima fanciullezza di Erodoto, nel rispetto e nella venerazione dell'autorità del Gran Re. Ma, quando ad Artemisia succedette il Tiranno Lygdami II e cominciarono le lotte politiche, Erodoto, in esse implicato con la sua famiglia, fu costretto ad esulare a Samo(ció avvenne indubbiamente prima del 454 a.C.). Il giovane esule mise subito questa disavventura a profitto della sua smania di conoscenza ed inizió a viaggiare percorrendo tutto il litorale dell'Egeo.Tornato in patria dopo la morte del tiranno, continuó il suo peregrinare , tanto che, prima del 447 a.C., si era già recato in Tracia, sul Mar Nero nella Scizia, a Babilonia, in Egitto e in Siria. Tra il 447 ed il 445 a.C. fu ad Atene dove strinse amicizia con Pericle e con Sofocle e percorse in lungo ed in largo la penisola Ellenica. Ritornó quindi ad Alicarnasso, ma per accorgersi che l'invidia aveva lavorato contro di lui e che non era piú ben accetto ai suoi concittadini; ne ripartí e partecipó alla fondazione della colonia panellenica di Turi (in Calabria). Anche a Turi, peró, si fermó poco e a questo periodo vanno ascritti i viaggi in Sicilia e, forse, anche in Cirenaica. A Turi morí fra il 430 ed il 420 a.C..
Le storie di Erodoto, a cui l'autore non diede un titolo, ma che i posteri chiamarono “Storie” per eccellenza, ci sono giunte in nove libri, ciascuno dedicato ad una Musa. La Libia é trattata nel libro IV (dedicato a Melpomene) assieme alla Scizia. Il libro fa il racconto della spedizione di Dario contro gli Sciti e della spedizione persiana in Libia, pressocché contemporanea alla prima (fine del VI secolo a.C.). Un vero racconto della spedizione contro la Libia manca; Erodoto ha invece inserito un'ampia messe di informazioni geografiche ed etnologiche sulla Libia ed i suoi abitanti.