Cose importanti viste durante la "passeggiata": la casa natale di Cesare Pavese a S. Stefano Belbo, la casa dove visse e morì Sem Benelli a Zoagli, l’albergo dove è morto Salvatore Quasimodo ad Amalfi, la fortezza a Pizzo Calabro dove è stato fucilato Gioacchino Murat, la villa di Giuseppe Berto a Capo Vaticano, la casa dei nonni di Salvatore Quasimodo a Roccalumera, ultima residenza del poeta in Sicilia, il castello Rufo Ruffo a Scaletta Zanclea (ME).
I paesaggi che mi hanno più colpito: il golfo di La Spezia (golfo dei Poeti) visto da Montemarcello, l’agro romano nella zona di Lavinio, le dune del litorale pontino, il fascino delle scalinate da Agerola ad Amalfi e la stupenda costiera amalfitana, i tetti rosa di Monteforte Cilento (SA), la bellezza della costa calabra, il litorale di Taormina.
I "delitti" architettonici: l’albergo Fuenti sulla costiera amalfitana pressoché demolito. Le otto torri del "villaggio Coppola" a Ischitella Lido (NA) in attesa di demolizione
La situazione più imbarazzante: un sindaco che aveva predisposto accoglienza trionfale, con banda e manifesti ma .... aveva sbagliato giorno.
Altre situazioni imbarazzanti, ma di genere diverso: potrei fare una mappa della prostituzione negra sulle strade. Nella zona di Migliarino (PI) ho dovuto veramente fare lo slalom fra di loro. E ancora: prima di Sabaudia, percorrendo un tratto di spiaggia ho incontrato una colonia di nudisti. Io ero con equipaggiamento da marcia, Adidas, zaino e bastone !!
Il bambino carino: A Marina di Massa alcuni bambini sui dieci anni giocavano in un giardinetto. Mi hanno scrutato attenti, poi il più disinvolto è venuto da me e mi ha chiesto: "Ma questo è un cappello da alpino o da Robin Hood?" "Da alpino" "Avete visto – ha commentato soddisfatto agli altri – che avevo ragione io? È proprio un cappello da alpino"
La notte più lunga: quando un gentilissimo ospite mi accoglie per dormire offrendomi una sistemazione assai accogliente nel proprio salotto, in cui, però, la pendola suonava tutte le mezze ore.
Estrema gentilezza: all’arrivo ad Anzio, tappa di 42 km, non vedevo l’ora di andare a farmi una doccia dopo la cerimonia al Monumento. Invece, il Sindaco, con estrema gentilezza mi dice: "Adesso abbiamo organizzato per lei la visita al Museo dello sbarco perché siamo sicuri che le interesserà molto". Anche un dottore mi attendeva, ma ho rifiutato di farmi visitare.
Aiuto non richiesto: le persone in macchina o in motorino(!), come accaduto nella zona di Fiumicino, che insistevano perché accettassi un passaggio.
Errori di valutazione: sembrava che Marco Pantani al Giro d‘Italia fosse in irresistibile progressione. Nell’intervista fatta a Salerno avevo detto: "Sono come Pantani. Ogni giorno vado meglio". Il giorno dopo Pantani si è ritirato.
La situazione più piacevole: quando l’artigliere alpino Felice Penna di Santo Stefano Belbo mi ha riconosciuto perché aveva letto di me su L’Alpino e mi ha offerto una bottiglia di moscato.
Chi mi ha fatto vergognare: un carabiniere a Napoli che, davanti una chiesa, mi ha chiesto se sapevo chi si era sposato là. Ho pensato a un Borbone, ma la risposta è stata: "Qua si è sposato Simon Le Bon." "E chi è Simon Le Bon?" ho indagato. "Ma è uno dei Duran-Duran!" mi ha risposto con aria di compatimento.
Persone carine incontrate:
la signora Franca, di Volastra (Cinque Terre) che mi ha chiesto di portare
i suoi saluti a Catania, la città più bella che esista.
a signora Denise, del Bagno Maddalena a Marina di Massa che sorridendo
mi ha offerto un caffè.
l signor Pasquale Baldo, 72 anni, di Daffinà di Zambrone (VV), venditore
di frutta e verdura su una bancarella che mi ha invitato a servirmi di
tutto quello che volevo.
Bruno Midaglia, sindaco alpino di
Sangineto che mi ha regalato un mazzo di 65 rose rosse (i miei anni), che
ho deposto all’altare della Madonna della Neve.
Il gentilissimo professore Remo
Di Leo di Roma, incontrato a San Nicola Arcella (CS).
Gerardo Toriello di Pontecagnano
(SA) proprietario di un negozio di verdura, quando mi ha visto si è
ricordato di essere stato alpino alla Julia.
La bellissima vigilessa di La Spezia.
I "falchi di pronto intervento"
di Fondi (LT) che mi hanno scortato lungo le gallerie non illuminate di
Sperlonga.
Il sindaco di Minturno, Paolo Graziano,
che a sorpresa mi attendeva al ponte sul Garigliano con il suo addetto
stampa, per salutarmi alla mia uscita dal Lazio.
Due giovani contadini che mi hanno
offerto dei limoni "genuini" nella mia discesa da Agerola verso
Amalfi.
L’incontro con il mio vecchio alpino di Torre del Lago Marcello Pastechi
(79^ cp. del btg. Belluno nel 1963), barbiere di compagnia allora, barbiere
adesso ... e sono tornato a farmi servire da lui.
Michele Maddalena di Formia e Rocco
Picone di Scilla che mi hanno regalato un libro scritto da loro.
Santino Trimarchi di S.Alessio Siculo (ME), di sorveglianza davanti a una
banca, avendo sentito parlare di me alla radio mi ha invitato di andare
in un bar e di consumare qualsiasi cosa volessi a spese sue.
L’episodio più inaspettato: un mazzo di rose rosse offertomi al mio arrivo a Mondragone (CE) dai tifosi del locale Napoli Club.
L’episodio più simpatico: il bambino undicenne di Novi Velia (SA) che si è rivolto a me dicendomi: "Voi dovete farmi diventare carabiniere" "Perché vuoi diventare carabiniere?" "Perché voglio mettere in prigione mio padre, che non mi fa uscire la sera" è stata l’incredibile risposta. Poi, attenuando il concetto: "Allora dovete farmi entrare alla Nunziatella".
La realtà inattesa: manifesti inneggianti alla comunità occitana di Guardia Piemontese (CS) e alla festa dell’amicizia fra Piemonte e Calabria
La domanda più incredibile, a Licola (NA) : "Ah, lei è quello di cui ha parlato la televisione? Quello che fa il giro del mondo a piedi?"
La conclusione più logica: una signora di Linguaglossa (CT), incontrata in paese, mi ha chiesto con aria sospettosa: "Ah, è lei quello che è venuto a piedi dal Piemonte alla Sicilia? Ma quando è stato? Durante la guerra?"
[ritorno]
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