Un sommelier che decida di fare una gita in Normandia per approfondire le proprie conoscenze può, a buona ragione, essere preso per matto o, nella migliore delle ipotesi, per un sommelier mediocre. In Normandia non si fa vino di qualità e questo è un fatto incontrovertibile.
Se invece il suddetto sommelier decide di andare in Normandia per ampliare le proprie conoscenze nel campo eno-gastronomico, allora è tutto un altro discorso, perché in questa bella regione del nord ovest della Francia scoprirà un mondo il cui interesse è spesso sottovalutato.
Il campo d'azione del sommelier, peraltro, si è notevolmente ampliato e le bevande che è opportuno conoscere per far fronte alle esigenze di palati ogni giorno più smaliziati, sono diventate sempre più numerose.
La Normandia in ogni caso, inutile negarlo, è soprattutto nota per lo sbarco alleato del 6 giugno del 1944 ed i nomi di Omaha, Juno, Gold, Utah sono più conosciuti di quelli delle belle cittadine come Arromanches, Bayeux, Benouville e tante altre. I Francesi, e soprattutto i Parigini, che invadono questa regione ogni week-end, la conoscono per la struggente bellezza della campagna, per le spiagge lunghissime, per il verde lussureggiante a causa delle frequenti piogge, per le vacche marrone pezzate, i meli e la panna: ecco la realtà pratica della Normandia.
Bisogna fare qualche precisazione, i meleti sono numerosi ma sono i frutteti in genere, pieni anche di peri, susini, ciliegi che rendono famosa questa regione. La produzione lattiera è considerevole e la regione è giustamente orgogliosa di fornire, nei suoi cinque dipartimenti, latte, burro e formaggi di qualità superiore. Quanto alla pioggia, i Normanni l'hanno integrata nel loro modo di vita e per alcuni, le grigie scogliere, il mare argentato e le praterie verdi si accostano bene al colore plumbeo del cielo. La città, la campagna ed il mare, c'è tutto e in più i Normanni si vantano d'avere due capitali: Rouen e Caen che conservano patrimoni artistici considerevoli e vecchi quartieri ben preservati nonostante il passaggio della guerra.
La Normandia rappresenta una reale entità storica che si è mantenuta unita nel corso dei secoli e che anche la Rivoluzione ha rispettato nonostante la divisione in cinque dipartimenti. Nel 1956, all'epoca della creazione delle attuali 22 regioni in Francia, fu deciso di suddividerla in due soli dipartimenti l'alta Normandia con capoluogo Rouen, che racchiude la Senna-marittima e l'Eure, e la Bassa Normandia, più rurale con capoluogo Caen e che racchiude la Manche, il Calvados e l'Orne.
La Normandia è anche la patria di Gustave Flaubert, Guy de Maupassant e di Corneille legati per nascita alla città di Rouen.
È con questi presupposti che ci si può accingere a fare un bel giro tuffandosi nella cultura e dimenticando il vino e tutti i suoi derivati.
Questa regione però ci riserva una vera sorpresa quando inaspettatamente c'imbattiamo in un'indicazione cui siamo abituati in tutte altre ambientazioni, una strada non del vino ma del sidro. Già qualche tempo fa' si è parlato del sidro sulle pagine di questa stessa rivista perché c'è un coraggioso produttore del sud dell'Italia che si è dedicato a questa bevanda sulle cui caratteristiche vale la pena soffermarsi soprattutto perché in Normandia esso è utilizzato, non tanto per un consumo diretto come invece avviene in Bretagna per accompagnare degnamente le crêpes, bensì come base per un sublime distillato noto come Calvados.
La produzione del sidro e del CalvadosSembra superfluo, anzi quasi offensivo, precisare in questa sede che il sidro è fatto con le mele, ma ormai questa bella rivista è letta non soltanto dagli addetti ai lavori ed allora questa premessa può essere utile. La distillazione del "fondu" avviene in un alambicco a vapore seguendo regole precise tutte volte ad ottenere il migliore risultato aromatico, vale a dire a non perdere nessuno degli aromi caratteristici estratti con tanta cura dalle bucce dei vari tipi di mela e trasferiti nel sidro. |
Il "cidre bouché", come lo chiamano qui, è peraltro consumato in gran quantità, sia come bevanda sia per accompagnare piatti semplici ma gustosi come il pollo allo spiedo, per esempio, ma anche e soprattutto con i formaggi che qui in Normandia sono particolarmente fini grazie alla superiore qualità del latte.
Una delle linee guida degli abbinamenti cibo-vino, soprattutto per i piatti della tradizione, suggerisce di utilizzare i vini della regione; anche qui, in mancanza di vino, si ricorre ad una bevanda originaria e caratteristica del territorio. Lo scambio tra un Saint-Émilion ed un "cidre bouché" da abbinare ad un formaggio come il Camembert potrà suscitare qualche perplessità ed allora proviamo piuttosto un buon Calvados con un altro formaggio come il Livarot, forse avremo scoperto nuovi orizzonti gastronomici. Se invece siamo dei tradizionalisti potremo accontentarci di accompagnare ancora altri formaggi come un Pont-l'Evêque con un Pomerol e un Neufchâtel con un Saint-Emilion.
I FormaggiLa Francia è conosciuta per la qualità e per il gran numero di varietà di formaggi, lo sanno anche i bambini, ma forse non è altrettanto risaputo che alcuni dei più noti formaggi francesi sono originari proprio della Normandia. |
Quelli citati sono tutti formaggi fatti con latte vaccino perché i Normanni sono attaccatissimi alle tradizioni e sono pochissime le eccezioni che si lanciano in esperimenti innovativi ma quando lo fanno riescono ad ottenere risultati molto interessanti, anzi piuttosto singolari come chi decide di introdurre le capre in Normandia.
Un personaggio eccezionaleE' una domenica mattina e nel villaggio di Cambremer, poche centinaia di anime, si svolge il mercatino all'antica e in mezzo a tanti artigiani, vestiti in abiti tradizionali, che mostrano come si costruivano gli attrezzi agricoli o come si tostava il caffè, e tanti piccoli produttori di cose genuine e rigorosamente biologiche, c'è un personaggio veramente singolare. Maître La-Motte é probabilmente l'unico produttore di formaggio di capra in una regione che per secoli ha prodotto solo e soltanto formaggi, grandissimi, di latte vaccino. Jean La-Motte, 39 anni, moglie e quattro tra figli e figlie, ingegnere chimico ben inserito in una grande industria, dopo avere consultato la moglie decide di averne abbastanza, di lasciare tutto e installarsi in Normandia, non senza lanciare una sfida: se l'erba è buona per fare formaggi vaccini, dice la sua esperienza di chimico, è buona anche per fare quelli di capra. |
Come si è detto, quella di cui si è parlato è una regione che ispira una vita semplice e rilassante, un ritorno alle origini e alle tradizioni, la fuga, insomma dallo stress del lavoro forsennato e delle difficoltà quotidiane che si incontrano nelle grandi città, e non solo. Una regione che ben può ospitare Maître Dupont che preferisce lasciare il suo Calvados a smaltire l'alcol per anni piuttosto che addizionarlo con acqua distillata per venderlo prima, o Maître La-Motte che lascia il suo lavoro di ingegnere chimico per produrre formaggio di capra e insegnare ai bambini come si fa il pane o come si munge una mucca o i movimenti delle danze tradizionali normanne.
Amici sommelier, se avete visitato tutte le regioni vitivinicole d'Europa, o anche in alternativa a quelle meno significative, non mancate di fare una capatina in Normandia, ne vale la pena magari andando a conoscere questi straordinari personaggi.