Agli inizi dei favolosi anni 60, più precisamente l'anno dopo quello della grande olimpiade di Roma, il 6 novembre 1961, un centinaio di ragazzi italiani di età compresa fra 18 e 20 anni, essendo stati selezionati da una rigorosa serie di prove valutative ed essendo stati poi raggiunti da una quindicina di altri ragazzi provenienti dalla Persia (così si diceva, allora), si rinchiusero volontariamente fra le austere mura dell'Accademia Navale di Livorno per intraprendere l'arduo processo di preparazione attraverso il quale vengono formati gli Ufficiali di Marina del ruolo normale.
Imbarcati, nella successiva estate, sulla splendida nave scuola a vela "Amerigo Vespucci",
essi ebbero occasione di condividere molteplici esaltanti vicissitudini, ad
iniziare dalla partecipazione al suggestivo raduno di navi a vela nello scenario
incantato della "baia dei Corsari" di Dartmouth, solcata da legni di
tutti i tipi, grandi e piccoli, ed imbiancata da migliaia di vele gonfiate dal
vento. Ed in quelle stesse acque, l'incontro con il leggendario "Corsaro II",
carico della gloria di innumerevoli successi conseguiti negli oceani di tutto il
globo.
Ed ecco che, nella lunga navigazione oceanica da Le Havre a Casablanca, quando si trattò
di decidere quale nome avrebbe dovuto assumere quel corso dell'Accademia Navale,
ormai ben unito ed amalgamato dalla dura vita in comune, quei ragazzi non
tardarono molto ad accordarsi : il 27 settembre 1962, in seguito ad una
votazione unanime, essi decisero che si sarebbero chiamati i "CORSARI", nome nel quali essi ravvedevano un complesso di caratteristiche
particolarmente apprezzabili ed a loro congeniali, quali l'abilità marinaresca,
l'ardimento, ed anche una certa dose di strafottenza giovanile che pareva non
guastare.
Quel felice connubio di sentimenti nobili e di un pizzico di spregiudicatezza ha
continuato a caratterizzare i "Corsari" per tutti i decenni che si
sono succeduti dopo quei primi - e già vigorosi - vagiti del loro Corso.
La maggior parte di essi ha effettivamente seguito, in toto o in parte, la carriera
di Ufficiale di Marina. Dei 121 allievi iniziali (di cui 104 Italiani), 86 (di
cui 71 Italiani) hanno completato la 4^ classe dell'Accademia Navale nell'estate
del 1965, venendo subito inviati a bordo delle rispettive navi da guerra.
In tutta la loro carriera nella Marina Militare italiana, i "Corsari" si
sono ovunque distinti per il loro piglio concreto, senza troppi fronzoli, ma
sempre competente, determinato e produttivo, conseguendo anche un significativo
primato per gli elevati traguardi complessivamente raggiunti: ben 14
"Corsari" promossi Ammiragli in servizio (8 SM, 2 GN, 3 AN e 1 CP) ed
altri 26 Ammiragli in Ausiliaria. Degli Ammiragli in servizio, inoltre, due sono stati prescelti per i più elevati incarichi al vertice della Marina Militare e della Guardia Costiera: l'Ammiraglio di Squadra Sergio Biraghi, Capo di Stato Maggiore della Marina negli anni 2004-2006, e l'Ammiraglio di Squadra (CP) Luciano Dassatti, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto negli anni 2004-2007.
A questi successi riscontrabili nell'ambito della Marina, si affiancano dei risultati non meno brillanti in tutti gli altri campi di attività in cui hanno spaziato i "Corsari": dall'informatica alla storiografia romana, dalla vela all'enologia ed a ogni altra branca dello scibile umano. Ma quello che rende bello, grande, unico questo Corso dei "Corsari", è il loro straordinario affiatamento, il loro immutato spirito corsaro, la voglia di continuare sempre con lo stesso piglio e con incrollabile ottimismo, senza mai rinnegare lo spirito che li ha animati da quando intrapresero insieme la loro fascinosa avventura.