Comm. Dott.NICOLA d'AMMACCO
|
Nicola d'Ammacco nacque il 22 novembre 1909 a Taranto, in via Anfiteatro 41, da Domenico e Concetta Latronico.
Unico figlio maschio dopo cinque femmine (l'ultima delle quali morì in giovane età), ricevette il nome del suo celebre nonno, il Prof. Nicola d'Ammacco, una delle più illustri fra le personalità eminenti della città ionica.
Non aveva ancora compiuto quattro anni quando suo nonno trasferì i propri Magazzini d'Ammacco (fondati nel 1898) nella loro definitiva sede di Via d'Aquino 130-140., dando vita ai Grandi Magazzini d'Ammacco (10 maggio 1913) ed affidandone la gestione ai propri discendenti maschi.
Fra i quindici e i sedici anni, il giovane Nicola poté assistere da vicino ad alcuni degli eventi salienti dell'apogeo della vita pubblica di suo nonno. In quegli anni, infatti, quest'ultimo fondò la Camera di Commercio di Taranto (16 ottobre 1924) e ne divenne il primo Presidente (peraltro, al n°1 del Registro delle Ditte venne iscritta proprio la Ditta "Successori Rag. Nicola d'Ammacco" costituita per la gestione dei Grandi Magazzini d'Ammacco); ricevette la nomina a Commendatore della Corona d'Italia (motu proprio del Re) e la tessera ad honorem del PNF, ed assunse l'incarico di Commissario Prefettizio del Comune di Taranto (1925), riscuotendo elogi unanimi, come si vede dall'emblematico articolo encomiastico pubblicato sul primo numero del mensile "Il Commercio Jonico" (gennaio 1926).
Del successivo periodo da studente del giovane Nicola, si ricorda la sua partecipazione ad una gita nazionale di una settimana a Parigi gestita dall'Istituto Nazionale Organizzazioni Turistiche (18-25 agosto 1927) ed il conseguimento del diploma di ragioniere presso l'Istituto "Pitagora" di Taranto (sessione estiva 1928). Nell'autunno dello stesso anno egli si trasferì a Venezia, ove si iscrisse al primo anno della Facoltà di Scienze economiche e commerciali. Iniziò così un quadriennio trascorso spensieratamente fra Venezia e Milano, mentre a Taranto si consumava la repentina e sconsiderata azione ostile cinicamente condotta da speculatori senza scrupolo contro suo nonno, che subì il dissesto della Cassa Operaia di Sconto e Pegni di Taranto (luglio-agosto 1929) e la condanna al confino di Polizia ad Amalfi per quattro anni (1930-1934).
Al termine del quadriennio trascorso a Venezia, il giovane Nicola superò alcuni esami speciali del quarto ed ultimo corso della Facoltà di Scienze economiche e commerciali (luglio 1932) e fu poi chiamato alle armi quale Allievo Ufficiale di Complemento nella Scuola di Pola, arma di Artiglieria Pesante Campale (2 novembre), ma venne presto riformato per motivi di salute (16 dicembre). Rientrato a Taranto, egli fu presente al ritorno a casa di suo nonno (1934) ed alla sua successiva morte (9 dicembre 1937). In quegli stessi anni egli svolse varie attività di tirocinio professionale, fra le quali una collaborazione con lo studio di dottore commercialista del Prof. Aldo Amaduzzi dell'Università di Bari (1939).
Nel periodo prebellico (1939-40) egli fu impegnato in reiterate attività militari: mobilitato per esigenze speciali nel 154° Battaglione CC.NN. (12 settembre); imbarcato sulla nave Liguria (30 settembre); sbarcato a Derna, in Cirenaica (3 ottobre); aggregato al 115° Regg. di Fanteria Derna, per corso Allievi Ufficiali (11 novembre); rientrato al Battaglione (3 dicembre); imbarcato sulla nave Città di Trieste per invio in licenza straordinaria per esami (27 gennaio); sbarcato a Siracusa (29 gennaio); smobilitato perché temporaneamente non idoneo al servizio di guerra (3 marzo). Allora, per qualche mese egli fornì nuovamente la propria collaborazione presso lo studio di dottore commercialista del Prof. Amaduzzi, dell'Università di Bari.
Ma poi, essendo nel frattempo scoppiata la guerra, egli richiese di essere sottoposto a nuova visita medica, che lo giudicò idoneo al servizio militare incondizionato (7 agosto 1940). Due anni dopo fu richiamato alle armi per istruzione al Deposito 48° Regg. di Fanteria in Bari (2 settembre 1942).
Dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio presso l'Università di Bari (30 gennaio 1943), egli transitò nel Distretto militare di Taranto (13 luglio), venendo quindi assunto in forza come aggregato al Comando Piazza della Marina Militare di Taranto (28 settembre). L'anno seguente egli fu ricollocato in congedo illimitato (2 giugno 1944). Nel contempo egli inoltrò una domanda intesa ad ottenere la nomina ad Ufficiale della R. Marina; ma la pratica verrà poi bloccata d'ufficio per effetto del 8 settembre 1945.
In quella stessa estate del 1944 egli avviò risolutamente la propria carriera pubblica, iniziando con il fondare a Taranto l'ASCOM, ovvero l'Associazione dei Commercianti e Rappresentanti della Provincia di Taranto (20 giugno), della quale fu subito eletto Presidente, carica che gli venne riconfermata il 17 dicembre e che manterrà ininterrottamente per sei anni (sino all'ottobre 1950). Negli anni successivi, egli fonderà anche la "Immobiliare Tarantina S. p. A." ed i "Magazzini Generali & Frigoriferi S.A." di Taranto, assumendo la Presidenza di entrambe le società.
Nello stesso anno 1944 egli fu altresì nominato Commissario Prefettizio della disciolta Unione Fascista dei Commercianti, a Taranto.
Anche nell'ambito familiare egli dovette assumere una rilevante responsabilità proprio nel 1944. Nel mese di febbraio, infatti, suo padre era stato colpito da paralisi ed era rimasto per alcuni mesi fra la vita e la morte. Questa situazione si era ripercossa negativamente sui Grandi Magazzini, che permanevano formalmente gestiti da suo padre, Domenico, e dai suoi due zii, Giuseppe e Manlio (i tre figli maschi dello scomparso fondatore). Fu per tale motivo che, nel mese di luglio dello stesso anno egli ricevette una procura mediante la quale i tre predetti soci gli affidarono l'amministrazione dei Grandi Magazzini, di cui essi continuarono comunque ad occuparsi parzialmente.
Nel 1945 egli venne nominato membro della Giunta della Camera di Commercio, Industria ed Agricoltura di Taranto, nonché Vice Presidente della stessa Giunta (carica poi mantenuta fino ad aprile 1954). Il 29 aprile egli fondò a Roma, insieme ad altri, la CONFCOMMERCIO (Confederazione Generale Italiana del Commercio), mentre il 5 ottobre fu nominato componente della Commissione per lo studio del potenziamento del Porto Mercantile di Taranto, in rappresentanza della Camera di Commercio. In quello stesso anno, in un'intervista sul «Commercio onesto» rilasciata in qualità di Presidente dell'ASCOM, egli espose le proprie proposte per la ripresa della libera circolazione delle merci e delle attività commerciali legali, rendendosi interprete dello stato d'animo dei commercianti della Provincia di Taranto e dell'intera Italia.
L'anno seguente egli venne nominato Consigliere della CONFCOMMERCIO e membro della relativa Giunta esecutiva (febbraio 1946), nonché membro del Consiglio Direttivo dell'Automobile Club di Taranto (30 aprile). Egli fu poi fra i fondatori della «Fiera del mare» di Taranto, scaturita dall'apposita delibera della Giunta della Camera di Commercio (14 maggio), ed assunse poi le funzioni di membro del relativo Comitato organizzatore. Il mese successivò egli sposò Renata Bertini, vedova del Tenente di Vascello Primo Sarti, Medaglia d'Oro al Valor Militare (Padova, 22 giugno), e dopo altri due mesi presenziò alla prima edizione della «Fiera del mare» tarantina (14 agosto - 14 settembre), che ricevette la visita del Capo dello Stato, on. Enrico De Nicola.
Nel 1947 egli entrò, insieme a Nicola Resta (Assindustria) e Angelo Galantino (Associazione Agricoltori), nel quotidiano tarantino «Corriere del Giorno» (fondato da Franco De Gennaro, Egidio Stagno, Giovanni Acquaviva e Franco Ferrajolo), che iniziò le pubblicazioni il 6 aprile, amministrato da Egidio Stagno con il finanziamento, per il primo anno, dell'ASCOM e delle altre due associazioni citate. Nell'estate il Dott. d'Ammacco presenziò alla seconda edizione della «Fiera del mare» di Taranto, mentre a fine anno (16 dicembre) venne nominato "Esperto permanente" del Consiglio Superiore del Commercio Interno (Ministero Industria e Commercio), carica mantenuta fino al 3 agosto 1950.
Nell'anno successivo egli fu nominato Vice Presidente della CONFCOMMERCIO (21 marzo 1948), carica che manterrà fino al 20 aprile 1950. Egli fu poi uno dei membri della delegazione tarantina che si recò il 30 giugno al Quirinale per invitare il Capo dello Stato, on. Einaudi, a visitare la terza edizione della «Fiera del mare»; visita effettivamente avvenuta il 30 luglio. Pochi mesi dopo egli pubblicò il saggio "Il Commercio in Terra Jonica", quale primo numero della serie dei Quaderni della Camera di Commercio di Taranto (10 novembre 1948). In quello stesso anno egli venne nominato membro della Commissione Provinciale delle Imposte Dirette, nella quale permarrà per 25 anni, divenendone poi Membro Anziano, con funzioni di Presidente.
Nel 1949 il Dott. d'Ammacco assunse la Vicepresidenza della «Fiera del mare», la cui quarta edizione fu contraddistinta da una scenografia straordinariamente grandiosa e da una partecipazione particolarmente nutrita e qualificata.
Nell'autunno egli fondò, insieme ad altri, il "Rotary Club" di Taranto (9 novembre) ed entrò a far parte del primissimo nucleo di Soci. Due mesi dopo egli vide pubblicare sul "Corriere del Giorno" un'ampia rievocazione di suo nonno, con un articolo su sei colonne a firma di Cataldo Romanazzi (19 gennaio 1950). Fu successivamente nominato Componente del Consiglio Superiore del Commercio Interno (3 agosto 1950), del Ministero Industria e Commercio; carica mantenuta fino al 30 Novembre 1954.
Sempre nel 1950 egli aveva accettato la responsabilità di organizzare la quinta edizione della «Fiera del mare» in seguito alle dimissioni del presidente, avv. Giuseppe Acquaviva (15 aprile). Nel frattempo era stato costituito l'Ente autonomo Fiera del mare , ed egli ne venne nominato Presidente il 10 giugno 1951, data a partire dalla quale condusse una serie di complesse e defatiganti attività intese a fornire alla città di Taranto un quartiere fieristico nella località Montegranaro.
In quello stesso periodo egli aveva ricevuto un significativo "attestato di riconoscenza e di affetto" decretato dall'Assemblea Generale dei Soci dell'ASCOM : " Al Dott. Nicola d'Ammacco che in sette anni di appassionato e fecondo lavoro ricostituì, potenziò, elevò sul piano nazionale l'Associazione dei Commercianti e Rappresentanti della Provincia Jonica, difese validamente gli interessi delle categorie commerciali, promosse e contribuì tenacemente alla soluzione di vitali problemi cittadini " (29 marzo 1951).
L'anno dopo egli venne insignito dell'onorificenza di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (30 dicembre 1952).
Nel 1956, nel corso della celebrazione del decennale della Confederazione generale del commercio e del turismo tenutosi a Roma, ricevette un diploma "in riconoscimento di un decennio di attività direttiva svolta a favore dell'Organizzazione sindacale del commercio italiano" (16 febbraio).
Nell'autunno, egli chiese di essere sollevato dalla carica di Presidente dell'Ente autonomo Fiera Internazionale del Mare, vista l'impossibilità tecnica di far procedere ulteriormente l'impresa.
Nello stesso periodo egli era stato nominato membro del Comitato Commissariale incaricato di provvedere alla organizzazione del Partito Liberale Italiano nella città e provincia di Taranto (9 ottobre 1956). Tre anni dopo venne nominato Presidente del Comitato Circoscrizionale (Taranto - Brindisi - Lecce) dello stesso Partito Liberale Italiano (aprile 1959).
L'anno successivo fu eletto Vice Presidente del "Rotary Club" di Taranto, carica che esercitò per due bienni (1960-61 e 1961-62); nel primo organizzò e presiedette la serata dedicata allo Yard-Sud, con la presenza delle massime Autorità dell'IRI.
Nel 1961, alla morte di suo padre, Domenico, egli gli subentrò formalmente nella gestione dei Grandi Magazzini d'Ammacco. Quattro anni prima egli era riuscito a far accettare dai soci (il padre ed i due zii) l'impianto della contabilità meccanizzata (IBM) nei Grandi Magazzini e ad avviarne il risanamento; ma poco dopo (1958) aveva dovuto provvedere a versare delle ingentissime somme per pagare dei debiti personali contratti da uno dei soci e per liquidare del personale dei Grandi Magazzini licenziato perché dimostratosi inaffidabile. Ciò nonostante, quando prese il posto di suo padre egli riuscì ad ottenere dalle banche un cospicuo superamento del fido vigente, avvalendosi del clima di fiducia ch'egli stesso aveva instaurato con l'avvio del risanamento della Ditta e con i buoni risultati che ne stavano derivando.
L'anno seguente egli venne eletto Presidente del "Rotary Club" di Taranto, carica che esercitò per i due bienni 1962-63 e 1963-64. In quell'epoca egli era anche Presidente del consiglio di amministrazione della "Società Cooperativa Tarantina Abitazioni Popolari" e Consigliere di Amministrazione della Banca del Salento.
Nel primo anno egli ricevette il Diploma di Benemerenza della Pubblica Finanza, con medaglia di bronzo (18 aprile 1962).
Nella sua veste di presidente del Rotary Club di Taranto, organizzò e presiedette vari incontri e manifestazioni, fra le quali spiccò la «Giornata di informazione» rotariana (3-4 novembre 1962), con l'intervento a Taranto dei rappresentanti dei Rotary Club delle maggiori città del Meridione (37 città).
Nel 1964, su ineludibile richiesta degli interessati e sulla base dei risultati di lunghe e complesse perizie, egli provvide a liquidare soci e coeredi, aggravando - suo malgrado - la situazione debitoria della Ditta Grandi Magazzini d'Ammacco ad un livello tale da pregiudicarne le prospettive di sopravvivenza.
Verso fine anno egli intervenne alla solenne assemblea generale dell'Associazione dei Commercianti e Rappresentanti della Provincia di Taranto (15 novembre), convocata nella ricorrenza del ventennale della fondazione della stessa ASCOM da parte sua; il 20 novembre ricevette un attestato dalle mani del Presidente del Consiglio, On. Aldo Moro.
Tre mesi dopo egli fu nominato membro effettivo delle Sezioni Ordinarie della Commissione Provinciale delle Imposte per il quadriennio 1965-1968 (23 febbraio 1965). Poco dopo (8 aprile) intervenne, a Roma, all'assemblea per il ventennale della Confederazione generale italiana del commercio e del turismo, in qualità di componente della Giunta esecutiva della stessa CONFCOMMERCIO.
L'anno seguente egli venne chiamato a far parte del Comitato Interministeriale per il Credito per lo sviluppo delle medie e piccole industrie e delle attività commerciali (26 novembre 1966).
Seguirono poi i matrimoni dei suoi figli: Maurizio Sarti (il 26 aprile 1967, con Titti Maffei) e Bianca (il 26 febbraio 1968, con Domenico Carro).
Dopo un ulteriore anno, il 5 febbraio 1969, egli venne riconfermato membro effettivo delle Sezioni Ordinarie della Commissione Provinciale delle Imposte per il quadriennio 1969-1972.
Nel frattempo i Grandi Magazzini d'Ammacco si erano avviati verso il loro naturale epilogo: dopo aver sottoposto la relativa Ditta ad un periodo di amministrazione controllata, il Dott. d'Ammacco ne subì l'inevitabile chiusura fallimentare. Egli si dimise allora da tutti i suoi incarichi, ma continuò comunque a devolvere la quasi totalità degli introiti della Boutique SABA al progressivo risarcimento dei creditori.
Nel 1975 egli venne ricordato come Socio Fondatore e Past President in occasione della celebrazione, a Riva dei Tessali, del 25° anniversario del Rotary Club di Taranto (4 febbraio).
Due anni dopo, nel corso della celebrazione del trentennale della Confederazione generale del commercio e del turismo tenutasi a Roma (11 luglio 1977) in presenza di ben quattro Ministri del Governo Andreotti e vari Sottosegretari, egli ricevette un diploma di merito e medaglia d'oro per aver dato vita nell'anno 1945-46 alla creazione della stessa Confcommercio.
In quegli stessi anni, egli si interessò attivamente ad alcuni articoli giornalistici relativi ad argomenti di sua diretta pertinenza. Ad esempio, nel 1975 egli vide pubblicare sulla "Voce del Popolo" un ampio articolo sul cinquantennio della Camera di Commercio di Taranto, con un articolo su sei colonne che dava il giusto risalto alla figura di suo nonno (7 giugno); negli anni 1976 e 1978, egli stesso scrisse alcune lettere al quotidiano Il Tempo che pubblicava degli articoli sulla Fiera del mare a firma di Angelo Lippolis; nel 1981 fornì alcuni contributi per una lunga serie di articoli sulla stessa fiera pubblicati dal Corriere del Giorno (marzo-maggio) con il titolo "Storia di una fiera: gli entusiasmi di pochi diventano patrimonio di una città", a firma di Nino Bixio Lo Martire.
Nel 1983, dopo circa un decennio di sacrifici finalizzati al risarcimento dei creditori della ex Ditta Grandi Magazzini d'Ammacco, egli ottenne infine la formalizzazione di un concordato accettato da tutte le parti in causa, che gli consentì di uscire a testa alta dall’intera vicenda e senza alcuna ulteriore pendenza.
L'anno seguente, su iniziativa del Rotary Club di Taranto e del relativo Distretto di appartenenza, e con l'affettuoso contributo dei Soci, venne insignito della massima onorificenza rotariana, chiamata Paul Harris Fellow (7 giugno 1984).
Pochi mesi dopo, egli si spense, a Taranto, all'età di 77 anni (12 novembre 1984), e fu poi oggetto di una calorosa commemorazione presso lo stesso Rotary Club di Taranto (8 gennaio 1985).
Alcuni scritti di Nicola d'Ammacco
|
Privacy Policy |