VINCENZO CARRO

(1908-1966)

da Giornalista a Commissario Amministrativo



Brevi note biografiche


Vincenzo Carro nacque il 30 Maggio 1908 a Porto Said (Egitto), ove il padre Domenico, pianista e professore di musica, si era trasferito otto anni prima su richiesta della locale Società Filodrammatica.

Unico figlio maschio dopo tre sorelle molto più grandi di lui, crebbe in un ambiente mediamente agiato (tenuto conto del basso costo della vita in loco) e straordinariamente operoso, circondato dalla buona musica, permeato di cultura cosmopolita, e strettamente connesso ad una fitta rete di relazioni sociali con la colonia italiana in Egitto, con la buona società locale e con l'ambiente internazionale e poliglotta che gravitava intorno alla Compagnia del Canale di Suez.

In un rapporto ufficiale del 1936, redatto dal Consolato Generale d'Italia a Gerusalemme, sono riportate le seguenti ulteriori notizie:

« Figlio del Prof. Domenico Carro del R. Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli, e di Maria Scotto-Lavina, Consigliera del Fascio Femminile di Zona di Porto Said sin dal 1929 e Presidentessa da oltre 10 anni di quelle Opere Assistenziali Antoniane.

« Lingue conosciute: parla e scrive benissimo l'italiano ed il francese. Parla e scrive bene l'inglese. Parla l'arabo.

« Ha frequentato la R. Scuola Italiana Maschile (classi elementari e medie) e continuato gli studi nel Collegio francese dei Fratelli delle Scuole Cristiane a Porto Said, conseguendo il "Diplôme de Fin d'Etudes" equivalente al Baccalaureato. E' iscritto alla Scuola francese di Diritto al Cairo [Ecole française de Droit], equiparata alla Facoltà di Legge delle Università di Francia.

« Per due anni ha insegnato la lingua francese alla R. Scuola Italiana Maschile di Porto Said. E' stato collaboratore e corrispondente di vari giornali, fra i quali "Il Giornale d'Oriente". Capo-redattore del periodico politico-artistico-letterario "Messager du Canal de Suez" (1929-31) e del quotidiano "Bulletin Maritime et Commercial" (1931-33), entrambi editi a Porto Said » [1]

In particolare, la sua breve attività di insegnante si è svolta nelle classi elementari (2^ e 3^) negli anni scolastici 1925-26 e 1926-27, quando egli stesso era ancora giovanissimo (17-19 anni), mentre l'attività giornalistica è iniziata subito dopo, ed è risultata talmente convincente da consentirgli di assumere il ruolo di Caporedattore a partire dal 1930, cioè all'età di soli 22 anni, e per un periodo di circa tre anni.

Dopo aver in tal modo « vissuto in Egitto fino al 25° anno di età, si recò in Palestina nel 1933. Benché non fosse ancora iscritto all'ex P.N.F., egli venne assunto al R. Consolato Generale d'Italia a Gerusalemme, in qualità di "impiegato locale", l'8 agosto 1933 » [2], venendo « particolarmente addetto al servizio passaporti e a tutte le pratiche relative ai connazionali delle varie razze dimoranti in Palestina e Transgiordania (2350). » [1]

Sulla sua permanenza in quella sede, egli stesso riferì di avervi prestato servizio « per circa cinque anni, in circostanze particolarmente difficili e con mansioni superiori alla qualifica allora attribuitagli, quali ad esempio l'esclusiva custodia ed uso dello schedario riservato, dei passaporti nuovi, delle marche consolari, nonché di tutti i timbri e sigilli d'ufficio. Talvolta egli dovette maneggiare anche i cifrari. Nell’ottobre 1936 fu pure assegnato quale giudice assessore presso la locale Corte di Giudizio. Dal 20 agosto al 2 settembre 1935, durante l'assenza del titolare, ebbe perfino la firma per tutte le operazioni della R. Cancelleria (atti, certificati, legalizzazioni, vidimazioni di passaporti nazionali e stranieri, ecc.) » [2]

Rimase « presso quella R. Rappresentanza fino al 30 novembre 1937, data in cui venne in Italia - debitamente autorizzato - per conseguire la nomina ad Ufficiale del R. Esercito. Terminato il servizio di complemento il 30 settembre 1938, egli si apprestava a ritornare all'estero allorquando il bando di un concorso per Interpreti presso il R. Servizio Speciale Riservato lo indusse a trattenersi nel Regno onde passare nei ruoli statali. » [2] Così, dopo aver frequentato il prescritto corso preparatorio, nel 1939 egli vinse quel pubblico concorso per esami alla qualifica di "interprete per le lingue francese ed inglese", presso il predetto Servizio Speciale Riservato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, « classificandosi il 10° su oltre 400 concorrenti. » [2]

Iniziò questo nuovo servizio a Milano, venendo poi trasferito a Roma quando l'Italia era già entrata in guerra. La chiamata alle armi dei militari delle classi dal 1907 al 1922 escluse gli addetti al Servizio Speciale Riservato della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Egli fu poi inviato a Verona, quindi tornò a Roma, andò in missione a Napoli ed infine nuovamente a Roma. In quegli stessi anni egli si sposò con Caterina Mancino, ebbe i due primi figli (Maria e Domenico) e riuscì anche a superare tutti gli esami della facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Roma.

Nei mesi di giugno e luglio 1944 fu temporaneamente distaccato quale interprete d'inglese presso la Commissione di Controllo Alleata (ACC) a Roma.

Nel frattempo egli aveva già consegnato la tesi di laurea (16 maggio) dal titolo «Il nuovo aspetto della "Questione dei Luoghi Santi"», un ponderoso studio di oltre 300 pagine, che fu oggetto di riconoscimenti particolarmente qualificati. La laurea in Scienze Politiche gli venne conferita il 21 dicembre 1944, pochi giorni prima della nascita della sua terza figlia (Giovanna).

Dopo vari altri riassestamenti organizzativi, il Servizio Speciale Riservato venne soppresso (28 giugno 1946); la gestione del relativo personale fu attribuita al Ministero dell'Interno. Egli fu quindi comandato in servizio, con compiti amministrativi, all'Ispettorato Medico presso la Direzione Generale della P.S.

Due anni dopo, in accoglimento della sua domanda, egli venne infine restituito al Ministero degli Affari Esteri (1° Aprile 1948).
Egli poté così finalmente riprendere dopo un decennio quel servizio nell'amministrazione degli Affari Esteri, che aveva brillantemente iniziato nel quinquennio a Gerusalemme e che dovrà successivamente assolvere per tutta la sua vita, collocato prima nel ruolo Cancellieri e poi nella Carriera Direttiva (Commissario Amministrativo).
Fra il 1948 ed il 1963 egli fu destinato quasi esclusivamente all'estero, presso le sedi consolari di Algeri, Marsiglia e Nizza. Rimase poi un paio d'anni alla Farnesina, prima di essere fermato dal male che pose prematuramente fine alla sua vita, all'età di soli 57 anni (21 marzo 1966).

Era stato membro dell'U.N.U.C.I. (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia) e della Società Italiana di Parapsicologia, ed aveva frequentato i seguenti corsi:
- Corso di cultura sul Commonwealth britannico, indetto dall'Istituto Coloniale Italiano (1944-45)
- Corso di formazione per Funzionari della Carriera Direttiva dello Stato, tenuto dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, presso la Reggia di Caserta (1963)
Era stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine della Stella d'Italia (già Stella della Solidarietà Italiana) (15 Settembre 1957), intesa a "ricompensare quanti abbiano specialmente contribuito alla ricostruzione dell'Italia nel primo dopoguerra".

Scritti giovanili di Vincenzo Carro

  1. ATTIVITA' GIORNALISTICA
    (alcuni dei suoi articoli in francese pubblicati sui giornali del Canale di Suez)
  2. EPISTOLARIO MILITARE
    (lettere al Conte Quinto Mazzolini, Console Generale d'Italia a Gerusalemme)
  3. TESI DI LAUREA
    (qualche notizia sul suo memorabile studio relativo all'assetto della Palestina)

Note:

[1] testo tratto da un rapporto redatto dal Console Generale d'Italia a Gerusalemme, Conte Quinto Mazzolini (fine 1936);

[2] testo tratto dalla sua domanda di passaggio dal R. Servizio Speciale Riservato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero degli Affari Esteri (luglio 1944).

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